Conosci quella sensazione in cui vuoi solo rilassarti – e invece succede l’esatto contrario? A me capitava spesso. Ricordo ancora le serate in cui avevo preso un po’ troppo THC. Invece di rilassarmi, la mia mente correva a mille. Pensieri che giravano come una giostra che non si fermava mai. Solo molto più tardi ho capito che il consumo di cannabis non riguarda il quanto, ma il giusto equilibrio – il proprio punto di benessere personale.
Quando ho sentito questo termine per la prima volta, ero scettico. “Punto di benessere? Sembra uno slogan da centro benessere”, ho pensato. Ma poi un amico, che aveva sperimentato molto, mi ha raccontato come il CBD lo avesse aiutato a ritrovare il suo equilibrio. Niente sballi estremi, niente stanchezza – solo calma mentale e rilassamento fisico.
Ed è proprio di questo che parliamo oggi: di come un utente svizzero di CBD abbia trovato il suo punto di benessere con il THC – e del perché il CBD giochi un ruolo fondamentale in questo percorso.
Il punto di benessere – cosa significa davvero
Il cosiddetto “punto di benessere” descrive il momento in cui ti senti rilassato, concentrato e piacevolmente lucido – senza cadere nella confusione o nella pesantezza. È quella sottile linea tra “troppo poco” e “troppo”, tra “non fa effetto” e “è troppo forte”.
Il nostro intervistato, chiamiamolo Luca, consuma cannabis da molti anni. “Un tempo era solo svago per me”, racconta. “Oggi è piuttosto una forma di cura personale. Non fumo per scappare – ma per ritrovare me stesso.”
La cosa interessante è che ha imparato a controllare consapevolmente questo punto. E il CBD gioca un ruolo più importante di quanto molti pensino.
Quando il THC era troppo – e il CBD è venuto in aiuto
Luca ricorda un periodo in cui consumava quasi ogni giorno. “Pensavo di avere la mia dose sotto controllo, ma a un certo punto il divertimento era sparito. Ero nervoso, distratto, a volte persino ansioso.” Ha iniziato a informarsi e ha trovato testimonianze di utenti sul CBD.
“Ero sorpreso di leggere che il CBD poteva attenuare gli effetti del THC. Così ho provato – qualche tiro di CBD prima del THC, e ho sentito subito la differenza. Mi sentivo più lucido, più centrato.”
Non è un caso isolato. Molti utenti raccontano che il CBD può aiutare a regolare gli effetti intensi del THC. Dal punto di vista scientifico, questo si spiega con il fatto che il CBD si lega a recettori simili nel sistema endocannabinoide, ma senza effetto psicoattivo (Iffland & Grotenhermen, 2017).
Ciò che Luca apprezza particolarmente: “Ho imparato di nuovo ad ascoltare – il mio corpo, il mio umore. Quando sono stressato, non prendo più automaticamente una canna, ma mi chiedo: di cosa ho davvero bisogno in questo momento?”
CBD e THC – un equilibrio, non un contrasto
Spesso il THC viene descritto come il cannabinoide “forte” e il CBD come quello “delicato”. Ma i due non sono avversari – possono completarsi. Mentre il THC è responsabile dell’effetto euforico, il CBD può attenuarlo e allo stesso tempo favorire il rilassamento – senza il classico sballo.
Luca ha sviluppato la sua routine: “Di solito inizio con fiori di CBD per entrare nell’atmosfera. Quando poi consumo un po’ di THC, resto calmo e concentrato. È come se il CBD desse la direzione e il THC seguisse dolcemente.”
Questa combinazione è interessante anche dal punto di vista scientifico. Studi suggeriscono che il CBD può ridurre il potenziale ansiogeno del THC (Zuardi et al., 2012) e portare a un’esperienza più equilibrata. Per molti consumatori, questo è esattamente il percorso verso il proprio punto di benessere.
Consumare in modo sicuro e legale – la situazione in Svizzera
In Svizzera, il CBD con meno dell’1% di THC è legalmente disponibile. Il THC, invece, rimane regolato dalla legge sugli stupefacenti. Ciò che molti non sanno: anche chi consuma CBD può avere piccole tracce di THC nel sangue o nelle urine – a seconda del prodotto e della frequenza di utilizzo.
Ecco perché è importante puntare su qualità e trasparenza. I fornitori seri pubblicano rapporti di laboratorio e indicano l’esatto contenuto di THC. Da Green Passion, diamo grande importanza alla qualità svizzera indoor, alle analisi certificate e alla produzione sostenibile – così sai sempre esattamente cosa stai consumando.
Luca aggiunge: “In passato compravo prodotti senza sapere davvero cosa contenessero. Da quando scelgo la qualità, mi sento molto più tranquillo – e l’effetto è più costante.”
Attento al prezzo, ma con qualità – il CBD ne vale la pena?
Un altro punto che emerge chiaramente parlando con Luca: un buon CBD ha un prezzo, ma ne vale la pena. “Un tempo guardavo solo il prezzo al grammo. Oggi so che la qualità fa la differenza. Ne uso meno, mi dura di più e mi sento meglio.”
Questo è confermato da molte testimonianze. Il CBD di alta qualità è certamente più costoso dei prodotti generici, ma agisce in modo più affidabile e non contiene additivi inutili. Chi ha provato la differenza tra fiori importati economici e varietà svizzere premium sa di cosa parlo.
Se stai pensando di passare dal THC al CBD, o di combinare entrambi in modo più consapevole, vale la pena scegliere fornitori certificati. I benefici a lungo termine per corpo e mente superano di gran lunga i piccoli risparmi immediati.
Conclusione: Il punto di benessere è personale – e il CBD può aiutarti a trovarlo
Ciò che porto con me dalla storia di Luca è che il punto di benessere non è qualcosa che si trova subito. È un processo che richiede consapevolezza – e un sincero interesse per se stessi. Il CBD può aiutarti a raggiungere questo punto in modo più consapevole, mantenendo il corpo in equilibrio e la mente lucida.
Se intraprendi questo percorso, noterai presto: non si tratta di stordirsi, ma di capirsi.
🌱 Consiglio finale:
Se vuoi scoprire il tuo punto di benessere, inizia con prodotti CBD di alta qualità, testati in modo trasparente. Da Green Passion troverai un’ampia selezione di fiori, hash e estratti svizzeri – tutti legali, certificati e prodotti con passione.
Fonti (APA 7)
Iffland, K., & Grotenhermen, F. (2017). An Update on Safety and Side Effects of Cannabidiol: A Review of Clinical Data and Relevant Animal Studies. Cannabis and Cannabinoid Research, 2(1), 139–154.
Zuardi, A. W., Crippa, J. A., Hallak, J. E., Moreira, F. A., & Guimarães, F. S. (2012). Cannabidiol, a Cannabis sativa constituent, as an antipsychotic drug. Brazilian Journal of Medical and Biological Research, 45(2), 161–167.
Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP). (2024). Regolamentazione del cannabidiolo (CBD) in Svizzera.
Russo, E. (2019). The Case for the Entourage Effect and Conventional Breeding of Clinical Cannabis: No “Strain,” No Gain. Frontiers in Plant Science, 9, 1969.
Citti, C., et al. (2018). Pharmacological and chemical evaluation of cannabidiol. Journal of Pharmaceutical and Biomedical Analysis, 149, 532–549.
Commenti (0)
Non ci sono commenti per questo articolo. Sii il primo a lasciare un messaggio!